ESODO
Esodo - La Memoria Tradita, l'Italia Dimenticata (2005)
2x52min
Documentary - Digital
2005 (ITA)
Production - Venice Film Production
Distribution - History Channel
LOGLINE
{ENG}With my thoughts I send to the slice of Moon this prayer: “When, tomorrow, as you travel, you will return to my country, caress for me, please, the church, the bell tower, my home. Stop for a moment, just a moment, over the tombs of the old cemetery, and kiss one by one the tombstones and crucifixes and tell the dead, tell them, o Moon, please, we won't forget."
{ITA}E col pensier ghe mando al tochetin de Luna na preghiera: “Quando, doman, in viagio, ti rivarà sul mio paese, carezime, te prego, la cesa, el campanil, la mia caseta. Fermite un momentin, solo un momento, sora le tombe del vecio cimitero, e basa ‘na per una le lapide e le crose e dighe ai morti, dighe, Luna, te prego, che no dimentichemo.”
SYNOPSIS
{ENG}A two-part film/documentary, produced in 2003 by Venice Film Productions in association with the "Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia". It tells the story of the Istrian/Dalmatian exiles from 1943 until the end of the 1950s, and was projected at the Italian Parliament and on the History Channel for the first National Memory day held to commemorate the exiles.
The film tells for the first time the tragedy of a people that was forced to flee from their homes - three hundred and fifty thousand of them in total. The reason was the Yugoslavian partisans' ferocious vendetta against the Italian ethnic group, even those who had sided with Tito's partisans for ideological reasons, spurred on by the desire to beat Fascism.
The film succeeds in "restoring the tragic dimension, breaking the silence that veiled a disgrace for years, raising questions on the political responsibilities behind a mass sacrifice" (Aldo Grasso, Il Corriere della Sera).
The second part of this documentary on the tragedy of the Istrian Dalmatian exiles focuses on the situation of those Italians who were known as the “remained”, as they stayed in the new Yugoslav Istria (Orsera, Pola, Rovigno, Parenzo, Fiume). It looks at the political suffering endured by the few who remained under the government’s new policies, while at the same time they were considered informers by the majority of the exiled community. It thus explores the concept of feeling a foreigner in one’s own country. The film shows the previously unseen return home of a woman who was exiled as a child and finds the walls of her house in Orsera. We hear accounts from Italians who remained and became crucial figures in the Italian community in Croatia; we also hear from other refugees who went on to find success in Italy becoming high profile figures in the exiled community, such as the Luxardo and Missoni families. The voice of an historian comes in at regular intervals to give an overview of the international situation.
The documentary then takes us into the areas that were specially built in Turin and Florence by the Italian government to house the exiled community and get them out of the refugee camps after years of hardship without homes of their own. There is an agonizing, poignant account from a man who survived the Goli Otok camp, providing a unique insight into the history of the concentration camps of the 20th century.
{ITA}Film/documentario in due episodi prodotto nel 2003 dalla Venice Film in associazione con l’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia, è la storia degli esuli istriano/dalmati dal 43' fine alla fine degli anni 50', proiettato alla Camera dei Deputati e su History Channel in occasione della prima giornata della Memoria Nazionale in ricordo degli esuli.
Il film racconta per la prima volta la tragedia di un popolo costretto a fuggire (sono state in tutto trecentocinquantamila le persone che hanno abbandonato la propria casa) a causa delle ferocia della vendetta partigiana Jugoslava nei confronti dell’etnia degli Italiani, anche tra coloro i quali per ragioni ideologiche si erano schierati con i partigiani di Tito, spinti dalla voglia di sconfiggere il fascismo. Il film riesce ‘a restituire la dimensione del tragico, a rompere il silenzio che per anni ha coperto una vergogna, a interrogarsi sulle responsabilità politiche di un sacrificio di massa’, Aldo Grasso’, Il Corriere della Sera.
La seconda parte del documentario affresco sulla tragedia degli esuli istriano dalmati si concentra sulla realtà degli italiani cosiddetti "rimasti" nella nuova istria jugoslava (Orsera, Pola, Rovigno, Parenzo, Fiume...), sulle sofferenze politiche patite dai pochi rimasti dalle nuove politiche del governo vissute in contemporanea all'onta di essere considerati dei delatori dal grosso della comunità degli esuli, approfondendo il concetto del sentirsi stranieri in casa propria. Vediamo il ritorno a casa a Orsera inedito di una donna andata in esilio da bambina che ritrova le mura della propria casa, e ascoltiamo le testimonianze di italiani rimasti diventati punti di riferimento della comunità italiana in Croazia e di altri profughi che hanno ottenuto successo in Italia diventati punti di riferimento della comunità degli esuli in Italia come i Luxardo e Missoni, Il racconto sempre scandito dalla voce di uno storico che fa il quadro sulla situazione internazionale.
Il documentario ci proietta poi all'interno dei quartieri di Torino e di Firenze costruiti appositamente per le comunità degli esuli dal governo italiano per tirarli fuori dai campi profughi dopo anni di sofferenze senza casa. Testimonianza lacerante e intensissima è quella di un uomo sopravvissuto al lager di Goli Otok, un "unicum" nell'atroce storia della realtà dei campi di concentramento del 900'.
DIRECTOR'S STATEMENT
{ENG}There is no land in Europe that has known, over the millennia, such an extraordinary intertwining of peoples, traditions and civilizations, as the eastern Adriatic coast: Istria, Kvarner, Dalmatia, and it's precious island lace, down to at the Bay of Cattaro.
Fascinating lands, rich in suggestions, generous with the people who have inhabited them. For 2000 years they have been the border and point of confrontation between East and West.
{ITA}Non esiste terra in Europa che abbia conosciuto, attraverso i millenni, un intreccio così straordinario di popoli, tradizioni e civiltà, come il litorale adriatico orientale: Istria, il Quarnaro, la Dalmazia, ed il suo prezioso merletto d’isole, giù, fino alle Bocche di Cattaro.
Terre affascinanti, ricche di suggestioni, generose con le genti che le hanno abitate. Sono state per 2000 anni il confine e punto di scontro tra oriente ed occidente.
Gallery
Credits
Directed by
Nicolò Bongiorno
Produced by
Alessandro Centenaro for Venice Film
Written By
Alex Luria
Director of Photography
Giovanni Andreotta
Editor
Fulvio Molena
Original Music By
Raul Lovisoni