Ci troviamo ai piedi del Monte Rosa, nel comune di Gressoney, tra le cui vie si spande un’aria d’alta quota che, frizzante e pura, attraversa tutto il nostro corpo. Si tratta anche di un luogo centrale per la storia della climatologia e della glaciologia Italiana (Umberto Mònterin) e per la storia della fotografia alpinistica, (il monte Rosa di Vittorio Sella e di Mario Piacenza). Le ricerche innovative di Mònterin hanno animato l’intero dibattito scientifico per tutta la prima metà del XX secolo e sempre grazie al suo contributo l’Istituto “Angelo Mosso”, situato sulle pendici del Monte Rosa, ha compiuto quegli enormi passi in avanti che ancora oggi riverberano nelle ricerche di meteorologia alpina. Una ricca collezione di documenti raccolti dallo scienziato negli anni sono esposti in una bellssima mostra inedita al Forte di Bard “Umberto Mònterin, di ghiaccio di sabbia”, ma il suo lavoro innerva ancora oggi le indagini contemporanee di glaciologia e di meteorologia e negli studi condotti dal compaesano Michele Freppaz, professore dell’Università di Torino, vengono portate avanti con grande professionalità le ricerche di un settore disciplinare che oggi più che mai manifesta la sua centralità pratica nella necessità di far fronte alle sfide imposte dalla quotidianità. Insieme a Michele, amico di vecchia data, proprio a Gressoney abbiamo quindi messo in scena la proiezione di Songs of the Water Spirits e in compagnia dell’attento ed appassionato pubblico ancora una volta abbiamo potuto riflettere sui delicati temi del rispetto ambientale e del bisogno di una ricerca di un rapporto sostenibile con la natura.